UN FIGLIO QUANDO LO VUOI

ARTICOLI PER DISSUADERE LE DONNE AD ABORTIRE E ARTICOLI CHE INDICANO I METODI CONTRACCETTIVI E ARTICOLI CHE SPIEGANO QUESTO IN TERMINI CRISTIANI.

giovedì 28 maggio 2009

SCOPERTO LEGAME TRA CONTRACCETTIVI E TUMORI

SCOPERTO LEGAME TRA CONTRACCETTIVI E TUMORI

New York - Ogni metodo contraccettivo puo' avere le sue conseguenze sulla salute della donna, proteggendo da alcuni tumori, ma aumentando il rischio di ammalarsi di altri. Sotto la lente di ingrandimento tre sistemi: la pillola, la spirale e la legatura delle tube di Falloppio (sterilizzazione tubarica). L'equipe del Dr. Xiao-Ou Shu del Vanderbilt University Medical Center di Nashville, Tennessee, ha studiato 66.661 donne cinesi tra i 40 e i 70 anni per capire la connessione fra i tre metodi contraccettivi e una serie di tumori. Tra le donne analizzate, il 19,4% aveva usato la pillola contraccettiva in qualche momento della sua vita, il 44,9% la spirale e il 12,4% la legatura delle tube. Nel corso del follow-up di circa sette anni e mezzo, 2.250 donne si sono ammalate di cancro, come si legge sull'International Journal of Cancer. E' risultato che la pillola aumentava il rischio di tumore della cistifellea e, forse, del colon; tuttavia, cominciare a prendere il contraccettivo orale prima dei 29 anni diminuiva il rischio di cancro del seno. La spirale riduceva il rischio di cancro alla tiroide, specialmente nelle donne giovani, ma legare le tube faceva salire il rischio di tumore dell'utero e della cistifellea, pur riducendo il rischio di cancro allo stomaco.



http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200905181150-hpg-rsa0016-scoperto_legame_tra_metodi_contraccettivi_e_tumori

martedì 24 febbraio 2009

LA PILLOLA PUO' CAUSARE IL CANCRO AL SENO

STUDIO SULL'AMERICAN JOURNAL OF EPIDEMIOLOGY
LA PILLOLA PUO' CAUSARE IL CANCRO AL SENO

(AGI) - New York, 24 feb. - L'uso della pillola contraccettiva puo' favorire lo sviluppo del tumore al seno: lo ribadisce una nuova ricerca pubblicata dall'American Journal of Epidemiology. Fino ad oggi, l'associazione tra cancro al seno e contraccettivi orali si basava "per lo piu' su studi condotti prima del 1990", nota l'equipe di ricercatori, diretta dalla dottoressa Lynn Rosenberg, della Boston University. Per la sua analisi, il team della Rosenberg ha usato invece dati recenti, coinvolgendo donne che partecipavano al Case-Control Surveillance Study. I ricercatori hanno cercato di capire se l'uso della pillola contraccettiva fosse legato al rischio di cancro al seno nelle pazienti cui era stata diagnosticata la malattia tra il 1993 e il 2007 e, nel caso l'associazione fosse valida, se il rischio variasse in base alla razza o ai recettori ormonali del cancro al seno. Lo studio ha coinvolto 907 donne con cancro al seno e 1.711 sane. Le donne che avevano assunto contraccettivi orali per un anno o piu' avevano il 50% o piu' di probabilita' di ammalarsi rispetto alle donne che non li avevano assunti o li avevano presi per meno di un anno. Inoltre, l'assunzione della pillola per lungo tempo e l'appartenenza alla razza nera aumentavano le probabilita' di sviluppare il tumore, mentre la presenza dei recettori ormonali del cancro al seno non influiva sull'associazione tra contraccettivo orale e cancro al seno. "L'uso dei contraccettivi orali e' molto diffuso ed e' quindi importante mettere in guardia le donne sui possibili effetti sulla salute", conclude Rosenberg.



http://salute.agi.it/primapagina/notizie/200902241025-mon-rsa0004-art.html

domenica 22 febbraio 2009

Ru486, circa 4mila aborti dal 2005

U.E. - ITALIA
Ru486, circa 4mila aborti dal 2005

19 Febbraio 2009


Il via libera definitivo per l'immissione in commercio anche in Italia della pillola abortiva Ru486 ancora non c'e', ma ormai i tempi sembrano stretti. Procede infatti il processo di valutazione da parte dell'Agenzia del farmaco (Aifa) ma intanto la Ru486 nel nostro Paese si utilizza gia', sia pure attraverso una speciale procedura. Circa 4.000, a partire dal 2005, sono infatti gli aborti medici effettuati proprio utilizzando tale farmaco. A rendere noti i dati di utilizzo della pillola abortiva, in attesa dell'autorizzazione alla vendita da parte dell'Aifa, e' stato il ginecologo dell'ospedale S.Anna di Torino Silvio Viale, 'padre' della prima sperimentazione sulla Ru486. L'occasione per questo primo bilancio, la Conferenza nazionale dell'associazione ginecologi consultoriali (Agico) in corso a Roma. Proprio oggi, mentre ginecologi provenienti da tutta Italia sottolineavano l'esigenza che anche il nostro paese approvi 'finalmente' l'immissione in commercio della Ru486, i rappresentanti dell'azienda Exelgyn (produttrice della pillola abortiva) hanno appunto incontrato i responsabili Aifa, ha reso noto Viale. E successivamente e' stata la stessa Agenzia, con un comunicato, a precisare che 'continua il processo di valutazione della Ru 486' e che 'il farmaco e' stato esaminato oggi dal Comitato Prezzi e Rimborso dell'Aifa secondo quanto previsto dalle procedure valutative necessarie alla registrazione dei farmaci'. A questo punto, ha sottolineato Viale, 'il processo per la commercializzazione in Italia della Ru486 attraverso il procedimento di mutuo riconoscimento europeo, e' in dirittura d'arrivo'. L'auspicio e' che i tempi siano brevi, anche perche' 'se l'Italia dovesse ancora ritardare o bloccare l'arrivo in commercio della RU486 - ha precisato Viale - si andrebbe in sede europea e, sia pure con ritardo, arriverebbe in ogni caso l'autorizzazione per la commercializzazione'. Intanto, Viale ha reso noto i primi dati di utilizzo della pillola abortiva, suscitando la dura critica dell'esponente della Lega Nord Massimo Polledri: 'Sono dati allarmanti - ha commentato - che devono far riflettere'.
- DAL 2005 EFFETTUATI 4.000 ABORTI CON PILLOLA RU486: Circa 4 mila gli aborti effettuati in Italia utilizzando la pillola abortiva. Nel 2008 la Ru486 e' stata utilizzata da 25 centri italiani mediante una procedura di importazione caso per caso. Viale ha monitorato in particolare l'esperienza di otto centri che hanno utilizzato la pillola abortiva per un totale di 1.778 interventi di aborto. Piu' che soddisfacenti, secondo il ginecologo, gli esiti registrati: solo il 5,5% delle pazienti ha dovuto ricorrere comunque all'intervento chirurgico successivo. Quanto ai sintomi, il 23% ha accusato dolore, il 13% nausea, il 5% diarrea e per lo 0,07% si sono rese necessarie trasfusioni. Le regioni in cui la pillola e' stata utilizzata sono Piemonte, Toscana, Trento, E.Romagna, Marche, Puglia e Lombardia.
- OLTRE 10.000 PILLOLE ABORTIVE IMPORTATE: Sono 10.154 le pillole Ru486 importate in Italia a partire dal 2005, quando la prima sperimentazione e' stata avviata all'ospedale S.Anna di Torino. La Ru486 e' stata gia' registrata nella maggior parte dei paesi europei e negli Usa. La procedura di registrazione e' invece in fase di esame per Italia, Portogallo, Ungheria.
- VIALE, METODO SICURO: Con l'archiviazione dell'indagine relativa alla sperimentazione con Ru486 condotta all'ospedale Sant'Anna, ha detto Viale, 'e' caduto l'ultimo diaframma, quello legale, che ipotizzava l'incompatibilita' dell'utilizzo della pillola abortiva con la legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza. Il metodo e' efficace e sicuro'.
http://www.aduc.it/dyn/eutanasia/noti.php?id=250723

lunedì 10 novembre 2008

Una rivoluzionaria diagnosi per-concepimento evita le indagini sull'embrione

Una rivoluzionaria diagnosi per-concepimento evita le indagini sull'embrione



7/11/2008 - L'ANNUNCIO AL CONGRESSO DEI GINECOLOGI: «FRUTTO DI RICERCHE PRIVATE, L'UNIVERSITÀ NON HA FONDI»

Nasce il bebè "politicamente corretto"


DANIELA DANIELE

ROMA
E’ una femminuccia ed è nata, a ottobre, a Rieti. Una bimbetta sana, concepita con una tecnica di procreazione assistita destinata a gettare un ponte tra scrupoli etici ed esigenza scientifica.

Non c’è stata quell’indagine sull’embrione che fa accapponare la pelle al mondo cattolico, ma la certezza «al 99,9 per cento» di far nascere una creatura sana i genitori l’hanno avuta lo stesso. La loro esperienza, fanno sapere i ginecologi riuniti a Roma nel loro annuale congresso, è per ora unica al mondo. E potrebbe anche ridurre il turismo della cicogna all’estero, dove le leggi sono meno restrittive. Il merito è tutto di una ricerca italiana.

Si chiama «Diagnosi genetica pre-concepimento». Realizzata da ricercatori romani, consente alle coppie portatrici di malattie genetiche o cromosomiche di concepire figli sani, in provetta, senza ricorrere a quello che è ed è stato uno dei punti più discussi della legge 40 sulla fecondazione assistitita: la selezione dell’embrione. L’annuncio è stato dato da Massimo Moscarini, presidente dei ginecologi universitari (Agui), Francesco Fiorentino, biologo molecolare, direttore del Laboratorio Genoma di Roma, e Donatella Caserta, dell’Università La Sapienza, che hanno elaborato la metodica.

Come funziona? Il procedimento consiste nello studio dell’ovocita, prima che sia fecondato dallo spermatozoo. Con questa tecnica si aiutano le coppie nelle quali la donna è portatrice di malattie genetiche come talassemia, la fibrosi cistica e la distrofia muscolare oppure in quelle dove la donna, vista l’età avanzata, rischia di concepire un figlio con la sindrome di Down.

Soltanto nel caso l’aspirante mamma abbia questi problemi è possibile agire? «Sì - risponde il professor Moscarini -. Ma parliamo di una situazione che riguarda il 95 per cento dei casi di patologie genetiche». Si potrà fare la stessa cosa con gli spermatozoi? «Per ora è tecnicamente impossibile. Verrebbero distrutti».

La metodica, però, non è ancora a disposizione della Sanità pubblica. «Purtroppo - continua il ginecologo - l’Università non ha fondi per questa ricerca e quindi dobbiamo ricorrere ai privati. Ma il nostro scopo è proprio quello di renderla, al più presto, alla portata di tutti».

Francesco Fiorentino e Donatella Caserta spiegano, poi, che la diagnosi genetica pre-concepimento mira a a selezionare gli ovociti nei quali sia assente l’anomalia genetica materna, in modo da produrre embrioni sani. «Questo procedimento - dice Fiorentino - è realizzato eseguendo l’analisi genetica dell’ovocita, mediante biopsia del primo globulo polare (1PB), prima della sua fertilizzazione, e quindi prima che si sia formato l’embrione. Con tale procedura possono essere diagnosticati tutti i tipi di malattie genetiche e cromosomiche a trasmissione materna».

La legge 40 impedisce la selezione a fini eugenetici e cioè non consente di selezionare gli embrioni che dovessero risultare affetti da malattie genetiche. Un pesante handicap per quelle coppie che rischiano di procreare figli non sani e che, spesso, decidono di recarsi all’estero, principalmente in Spagna, in centri dove, invece, la diagnosi e la selezione degli embrioni sono consentite.


http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=1027&ID_sezione=243&sezione=News

mercoledì 16 gennaio 2008

PASTORE LUCA ADAMO-CASTITA' PREMATRIMONIALE

Penso che come predicatore sia doveroso toccare anche questi temi.

Ho letto e sentito in giro delle varie proposte per rendere "sicuro" il sesso, soprattutto quello che purtroppo oggi viene praticato anche dagli adolescenti. Sembra che la preoccupazione dei giovani di oggi sia quella di poter praticare il sesso fuori dal matrimonio, senza però rischiare (si, questo è il termine che si usa spesso, rischiare) una gravidanza indesiderata. E quindi, ecco proliferare i metodi più diversi per poter praticare il sesso cosiddetto sicuro. Si tratta di metodi piuttosto noti che non occorre certo elencare.

Quello che invece non è affatto noto è che anche la Bibbia, udite udite, offre un sistema per rendere sicuro, ma sicuro davvero, il sesso al di fuori dal matrimonio.

Si, perchè anche Dio ha una propria opinione, un proprio metodo se così vogliamo chiamarlo, riguardo la pratica del sesso tra un uomo e una donna che non sono sposati tra loro.

E' lo stesso metodo che noi predicatori crediamo e insegniamo. E attenzione, si tratta di un metodo sicuro al 100%... provare per credere!



Il metodo si chiama ASTENERSI COMPLETAMENTE DALL'AVERE RAPPORTI SESSUALI AL DI FUORI DEL MATRIMONIO.

Che ne dite di questo metodo? Funziona veramente, credetemi!



Vedete, la Bibbia non condanna il sesso, nè lo definisce diabolico. No, nulla di tutto questo... quello che la Bibbia condanna è l'uso e l'abuso indiscriminato di esso. E il Nuovo Testamento spiega piuttosto bene come le cose debbono andare. Se sei sposato puoi gioire dell'unione con la tua compagna o col tuo compagno, altrimenti ti astieni. Facile ^_^

"Questo è bigottismo", direbbe qualcuno.

No, cari, questa è sopravvivenza!

Si, perchè il problema del sesso al di fuori dal matrimonio non si risolve con una semplice doccia, ma questo le persone non lo sanno, e il diavolo fa bene attenzione a non farglielo sapere. Ed è un problema che riguarda sia i credenti che i non-credenti, e il fatto che questi ultimi abbiano in qualche modo più "scusanti" per la mancanza di conoscenza biblica, non li preserva però dagli attacchi del maligno.



Stiamo qui facendo conoscere il metodo per il sesso sicuro al 100%, che consiste nell'astenersi da esso se non si è uniti in matrimonio. Mi sembra che sia un metodo alla portata di tutti ed anche comprensibile alle persone di ogni ceto, razza e religione.

Qualcuno mi ha chiesto: "Ma pastore, e se uno è solo fidanzato e non si sposa come fa!?"

La risposta è semplice... non fà!

Vedete, per quanto incredibile possa sembrare oggi... SI SOPRAVVIVE ANCHE SENZA PRATICARE IL SESSO!

Ma questo è anche qualcosa che differenzia l'uomo dall'animale. L'uomo e la donna non debbono essere guidati dai loro istinti, ma dalla loro volontà, perchè l'istinto ubbidisce egoisticamente ad ogni stimolo, mentre la volontà considera e ragiona.

E naturalmente si disciplina.


Ora, chi è che suggerisce infatti che senza sesso non si può vivere un fidanzamento?

Chi è che dice ai giovani che praticare sesso fa bene?

Chi è che suggerisce che è meglio avere il piacere (ma si rivelerà vero piacere?) del sesso senza doversi assumere la responsabilità del matrimonio?

Chi è che insegna che l'alternativa non è astenersi ma praticarlo con le dovute "accortezze"?

Sono demoni bugiardi a fare questo, fratelli miei!

Non è vero che senza sesso non si può vivere.

Non è vero che praticare il sesso di nascosto non crea problemi... la Bibbia dice che invece di problemi ne crea, eccome!

E non è vero che le "accortezze" insegnate nelle scuole risolvono i problemi (mi riferisco a quelle accortezze che mirano a praticare sesso fuori dalla sfera coniugale) perchè certamente questi demoni nulla dicono sulle conseguenze spirituali del sesso praticato al di fuori del matrimonio.



Coraggio, ragazzi, voi che siete cristiani e che avete conosciuto la verità, lanciate la moda della completa astensione dal sesso prima del matrimonio!! Così come il maligno sta divulgando tra i giovani le sue false certezze e le sue nocive usanze, voi combattetelo divulgando tra i vostri coetanei lo stile di vita insegnato nella Bibbia. Tracciate una via per questa generazione!



Ma lasciatemi enfatizzare questo metodo per "il sesso sicuro al 100%", ossia la totale astensione se non si è sposati. Vedete, si tratta di un metodo assolutamente innovativo e presenta anche molti vantaggi. Vediamoli insieme:



a) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio non alimenta il già vergognoso business dell'aborto;

b) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio non produce alcun effetto collaterale sulla persona che si astiene;

c) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio non espone a malattie;

d) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio non produce sensi di colpa;

e) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio non costringe ad assumere farmaci;

f) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio non incoraggia la prostituzione;

g) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio aiuta ad onorare la compagna/o che Dio ha dato ed a vedere in lui/lei la sola fonte da cui attingere, come insegna la Scrittura;

h) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio aiuta a selezionare meglio le proprie amicizie;

i) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio chiude delle "porte" che per il diavolo sarebbe importante che rimanessero aperte;

l) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio incoraggia i propri figli a fare lo stesso, perchè loro imparano da quello che facciamo e non da quello che diciamo;

m) astenersi dal sesso fuori dal matrimonio preserva... i matrimoni!



e chi più ne ha più ne metta... anzi, se vedete altri vantaggi inviateceli e li aggiungeremo alla lista.



Ma soprattutto, e questa è la cosa più importante, astenersi dal sesso fuori dal matrimonio è un "metodo" che piace a Dio.

E Dio non ha istituito questo per farci star male o per danneggiarci, ma l'ha fatto per proteggerci ed anzi per valorizzare il sesso che nell'amore suggellato dalla responsabilità matrimoniale trova la sua migliore espressione.



Mi fermo qui, per ora, penso di essere stato "antico" abbastanza, per oggi...



E allora ragazzi, sperando che mi perdonerete il tono scherzoso con cui ho affrontato l'argomento (argomento non facile davvero!), prego però il Signore che questo porti tutti noi a meditare sulla nostra condotta e, perchè no, a spingerci a farci promotori di uno stile di vita certamente più dignitoso per ogni essere umano e doveroso per ogni credente. ^_^

LA CONTRACCEZIONE E' UN MALE MINORE?

http://www.zenit.org/article-9648?l=italian



ZI07012110 - 21/01/2007
Permalink: http://www.zenit.org/article-9648?l=italian

La contraccezione è un “male minore” rispetto all’aborto?


ROMA, domenica, 21 gennaio 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo di seguito per la rubrica di Bioetica la risposta alla domanda di una lettrice da parte del dottor Renzo Puccetti, Specialista in Medicina Interna e Segretario del Comitato “Scienza & Vita” di Pisa-Livorno.



* * *


Perché la Chiesa si oppone costantemente all’uso dei contraccettivi? Anche considerandolo un male, non potrebbe soggiacere alla regola del “male minore”, rispetto all’aborto, conseguenza di una gravidanza non desiderata?
C. S.

La domanda chiama in causa considerazioni che non possono trovare esausistiva soddisfazione in questo ambito. Con i limiti di spazio imposti è solo possibile accennare alcuni elementi di riflessione. Nell’insegnamento della Chiesa Cattolica la dignità e la grandezza del rapporto sessuale risiedono nell’effetto unitivo dell’uomo e della donna, espressione di una donazione reciproca totale e gratuita e nell’apertura di tale rapporto a farsi collaboratori di Dio, sorgente della vita. Laddove questi elementi non sono armonicamente presenti l’altro diventa mero oggetto fruibile per il godimento personale. A ben vedere però una tale reificazione non può far altro che essere degradante sia per chi la compie che per chi la subisce (per un ampia trattazione della questione vedi Carlo Caffarra, Creati per Amare, Cantagalli Editore, 2006).

Il cardinale Ratzinger nel descrivere il sesto comandamento così commentava: “La versione originaria di questo comandamento nell’Antico Testamento suona in questo modo: «Non commettere adulterio» (Es 20,14; Dt 5,18). […] Questo è il cuore del comandamento. Non in un contatto occasionale, ma nel contesto di un sì reciproco di due persone che così, implicitamente, pronunciano anche un sì ai figli, nel matrimonio, quindi, la sessualità può avere la sua dignità e grandezza umana. Solo lì lo spirito si fa corporeità e i sensi spiritualità. Qui si realizza quella che abbiamo definito l’essenza dell’uomo, la sua funzione di ponte, che fonde i due estremi della creazione, che solo così si possono reciprocamente conferire grandezza e dignità” (Joseph Ratzinger. Dio e il Mondo, Edizioni San Paolo, 2001, pag. 155).

In effetti la cultura contraccettiva è uno dei tentacoli ideologici che si dipartono dal corpo dei cosiddetti diritti riproduttivi, che prevedono il completo disaccoppiamento della realtà ontologicamente stabilita sessualità-procreazione. Quest’ultima è vista come un evento morboso quando non possiede specifici requisiti, il bambino deve essere desiderato (wanted), programmato (timed), sano (healthy) e, grazie ai progressi che già si intravedono nel campo delle tecniche di manipolazione genetica, su misura (designed). In tale prospettiva la contraccezione è pilastro indispensabile. Per facilitarne la diffusione anche in ambienti non a priori favorevoli non si disdegna di usare un argomento definibile “contraccettismo pro-life”, la contraccezione presentata come alleata della vita. In definitiva si tratta di un sillogismo Aristotelico: la contraccezione previene le gravidanze indesiderate, le gravidanze indesiderate esitano con elevata probabilità in un aborto, ergo la contraccezione evita il ricorso all’aborto. Gran parte della forza di tale argomento si fonda sulla plausibilità. In effetti in tale proposizione vi sono elementi di verità, ma, come si dice, la menzogna più insidiosa è quella che contiene un fondo di verità.

Può essere sorprendente per alcuni vedere anticipati nell’enciclica Evangelium Vitae, pubblicata nel 1995, concetti che troveranno conferma nei dati di letteratura medico-scientifica degli anni successivi. Scrive infatti Giovanni Paolo II: “Si afferma frequentemente che la contraccezione, resa sicura e accessibile a tutti, è il rimedio più efficace contro l'aborto. Si accusa poi la Chiesa cattolica di favorire di fatto l'aborto perché continua ostinatamente a insegnare l'illiceità morale della contraccezione. L'obiezione, a ben guardare, si rivela speciosa. Può essere, infatti, che molti ricorrano ai contraccettivi anche nell'intento di evitare successivamente la tentazione dell'aborto. Ma i disvalori insiti nella «mentalità contraccettiva» — ben diversa dall'esercizio responsabile della paternità e maternità, attuato nel rispetto della piena verità dell'atto coniugale — sono tali da rendere più forte proprio questa tentazione, di fronte all'eventuale concepimento di una vita non desiderata. ” (Evangelim Vitae n. 13; 25 Marzo 1995).

L’esempio più cristallino del realizzarsi di quanto denunciato dal Santo padre è offerto dai dati francesi. Secondo un’indagine INED, l’Istituto Nazionale Francese di Studi Demografici, le donne che non desiderano una gravidanza e che usano un metodo contraccettivo erano il 52% nel 1978 e sono cresciute fino a diventare l’82% nel 2000. Come conseguenza le gravidanze non desiderate sono in effetti diminuite, scendendo dal 46 al 33%, ma l’aborto è rimasto costante (oltre 210.000 aborti nel 2004). Questo è avvenuto perché è aumentata la proporzione delle gravidanze indesiderate che esitano nell’aborto, cresciuta dal 41 al 62%. Gli esperti parlano di “paradosso francese”.

In realtà non si tratta di un caso isolato, eccezione, ad una legge generalmente valida. I paradossi sono offerti anche da paesi come il Giappone dove, di fronte ad un sostanziale quadro di stabilità quali-quantitativa della contraccezione, in trent’anni il tasso di abortività si è praticamente dimezzato (Sato, 2006). Negli Stati USA dove l’impiego della pillola contraccettiva è maggiore non si realizza alcuna riduzione del tasso di abortività (dati CDC); analogamente la riduzione del tasso di abortività USA nel periodo 1982-2002 non è stata coerente con le variazioni del ricorso alla contraccezione verificatesi nello stesso periodo (Mosher 2004).

I più recenti dati ONU sulla contraccezione mostrano come benché in Italia i metodi contraccettivi definiti moderni siano usati dal 38,9% delle donne contro l’81% delle donne inglesi (UN; World Contraceptive Use 2005), i tassi di abortività sono risultati negli anni esaminati il 9,7 e il 17 ogni mille donne in età fertile, rispettivamente in Italia e Inghilterra. Nel tentativo di rintuzzare questo genere di obiezioni alcuni hanno tentato di spiegare l’assenza di un trend temporale inverso contraccezione/aborto sulla base della cosiddetta “transizione demografica”, cioè il passaggio da una società con numerosi figli, ad una in cui è diffuso il desiderio di limitare le nascite. Secondo alcuni autori vi sarebbe un momento in cui la diffusione della contraccezione non riuscirebbe a soddisfare l’intera domanda di contenimento delle nascite, parte della quale sarebbe evasa mediante l’aborto (Marston, 2003).

A smentire tale tesi sono i casi della Francia, dell’Inghilterra, dell’Italia, degli USA, del Giappone in cui la transizione demografica si è realizzata precedentemente al periodo di osservazione. Potremmo continuare con numerosi altri esempi che confermano anche a livello scientifico il pensiero del Papa. In definitiva, anche i più entusiasti assertori della contraccezione ammettono che la vagheggiata perfetta società contraccettiva è una chimera e contraccezione e aborto sono un unico elemento diadico per il controllo delle nascite. Numerosi e purtroppo meno noti fattori interferiscono con la tendenza a ricorrere all’aborto di una determinata popolazione, ma forse sarà possibile trattare questo argomento in una prossima occasione.

[I lettori sono invitati a porre domande sui differenti temi di bioetica scrivendo all’indirizzo: bioetica@zenit.org. Si prega di indicare il nome, le iniziali del cognome e la città di provenienza]

CATTOLICI E CONTRACCEZIONE

Il "dossier" passato ieri alla Congregazione per la Dottrina della Fede, si propone di fornire al Papa elementi scientifici, morali e pastorali, circa l'utilizzao del preservativo nei rapporti sessuali, circa (probabilmente) la contraccezione intesa in senso generale, e in riferimento speciale al problema della diffusione dell'AIDS.

E' chiaro che questo dossier, non potrà non inserirsi all'interno di una riflessione che la Chiesa ha già affrontato ed ha già espresso in alcuni documenti magisteriali.

L'ultimo (ed ultimativo) di questi documeni è il Catechismo della Chiesa Cattolica, che nella sua terza parte "La vita in Cristo", riflettendo sui dieci comandamenti, propone la propria lettura della "sesta parola" del Decalogo, proposta nella sua definizione veterotestamentaria e nel suo approfondimento evangelico.

« Non commettere adulterio » (Es 20,14). 217

« Avete inteso che fu detto: "Non commettere adulterio"; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore » (Mt 5,27-28).

Nel Catechismo si dice:

n° 2366 La fecondità è un dono, un fine del matrimonio; infatti l'amore coniugale tende per sua natura ad essere fecondo. Il figlio non viene ad aggiungersi dall'esterno al reciproco amore degli sposi; sboccia nel cuore stesso del loro mutuo dono, di cui è frutto e compimento. Perciò la Chiesa, che « sta dalla parte della vita », (247) insegna che « qualsiasi atto matrimoniale deve rimanere aperto per sé alla trasmissione della vita ». (248) « Tale dottrina, più volte esposta dal Magistero della Chiesa, è fondata sulla connessione inscindibile, che Dio ha voluto e che l'uomo non può rompere di sua iniziativa, tra i due significati dell'atto coniugale: il significato unitivo e il significato procreativo ». (249)

2367 Chiamati a donare la vita, gli sposi partecipano della potenza creatrice e della paternità di Dio. (250) « Nel compito di trasmettere la vita umana e di educarla, che deve essere considerato come la loro propria missione, i coniugi sanno di essere cooperatori dell'amore di Dio Creatore e come suoi interpreti. E perciò adempiranno il loro dovere con umana e cristiana responsabilità ». (251)

2368 Un aspetto particolare di tale responsabilità riguarda la regolazione della procreazione. Per validi motivi (252) gli sposi possono voler distanziare le nascite dei loro figli. Devono però verificare che il loro desiderio non sia frutto di egoismo, ma sia conforme alla giusta generosità di una paternità responsabile. Inoltre regoleranno il loro comportamento secondo i criteri oggettivi della moralità:

« Quando si tratta di comporre l'amore coniugale con la trasmissione responsabile della vita, il carattere morale del comportamento non dipende solo dalla sincera intenzione e dalla valutazione dei motivi, ma va determinato da criteri oggettivi, che hanno il loro fondamento nella natura stessa della persona umana e dei suoi atti, criteri che rispettano, in un contesto di vero amore, l'integro senso della mutua donazione e della procreazione umana; e tutto ciò non sarà possibile se non venga coltivata con sincero animo la virtù della castità coniugale ». (253)

2369 « Salvaguardando ambedue questi aspetti essenziali, unitivo e procreativo, l'atto coniugale conserva integralmente il senso di mutuo e vero amore e il suo ordinamento all'altissima vocazione dell'uomo alla paternità ». (254)

2370 La continenza periodica, i metodi di regolazione delle nascite basati sull'auto-osservazione e il ricorso ai periodi infecondi (255) sono conformi ai criteri oggettivi della moralità. Tali metodi rispettano il corpo degli sposi, incoraggiano tra loro la tenerezza e favoriscono l'educazione ad una libertà autentica. Al contrario, è intrinsecamente cattiva « ogni azione che, o in previsione dell'atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione ». (256)

« Al linguaggio nativo che esprime la reciproca donazione totale dei coniugi, la contraccezione impone un linguaggio oggettivamente contraddittorio, quello cioè del non donarsi all'altro in totalità: ne deriva non soltanto il positivo rifiuto all'apertura alla vita, ma anche una falsificazione dell'interiore verità dell'amore coniugale, chiamato a donarsi in totalità personale. [...] La differenza antropologica e al tempo stesso morale, che esiste tra la contraccezione e il ricorso ai ritmi temporali [...], coinvolge in ultima analisi due concezioni della persona e della sessualità umana tra loro irriducibili ». (257)

2371 « Sia chiaro a tutti che la vita dell'uomo e il compito di trasmetterla non sono limitati solo a questo tempo e non si possono commisurare e capire in questo mondo soltanto, ma riguardano sempre il destino eterno degli uomini ». (258)

2372 Lo Stato è responsabile del benessere dei cittadini. È legittimo che, a questo titolo, prenda iniziative al fine di orientare l'incremento della popolazione. Può farlo con un'informazione obiettiva e rispettosa, mai però con imposizioni autoritarie e cogenti. Non può legittimamente sostituirsi all'iniziativa degli sposi, primi responsabili della procreazione e dell'educazione dei propri figli. (259) In questo campo non è autorizzato a intervenire con mezzi contrari alla legge morale.

http://passineldeserto.blogosfere.it/2006/11/chiesa-e-contraccezione-alcuni-riferimenti.html